I Mille e l’occupazione del meridione

DiMagnus

I Mille e l’occupazione del meridione

Dopo aver completato in meno di un mese la conquista della Sicilia, le truppe di Garibaldi contavano circa ventimila reclute. L’armata partì per una nuova campagna, la conquista dell’Italia meridionale.

Da Melito a Napoli

Le camicie rosse approdarono a Melito il 19 agosto del 1860. I Borboni, presi alla sprovvista dal gran numero di nuovi soldati unitisi ai ranghi di Garibaldi, non riuscirono a organizzare una resistenza adatta all’occasione. Le truppe del Re di Sardegna ebbero vita facile, aiutati anche dall’insurrezione interna dei cittadini napoletani, e il 6 Settembre entrarono a Napoli come liberatori accolti da feste e celebrazioni,

Cavour e Vittorio Emanuele II limitano il potere di Garibaldi

Nonostante fossero felici delle vittorie ottenute da Garibaldi e le sue camicie rosse, sia Vittorio Emanuele II che Cavour iniziarono a preoccuparsi del potere e della popolarità acquistata dal generale poiché sospettavano potesse avere fini anti-sabaudi. Il Re decide quindi di unirsi alla battaglia attaccando dal nord Italia e lancia un’offensiva contro Umbria e Marche, utilizzando rivolte minori avvenute in alcune cittadine delle due regioni come scusa per intervenire a sostegno della popolazione locale. Questa scelta consente ai Savoia di aprirsi una strada attraverso il centro Italia e li aiuta a conquistare posizioni strategiche sia per continuare la conquista del meridione che per bloccare un eventuale arrivo a Roma da parte di Garibaldi. Le troppe dei Savoia trovano ben poca resistenza fatta eccezione per la battaglia di Castelfidardo, luogo in cui i volontari papalini decide di tentare il tutto per tutto finendo però per venire rapidamente sconfitto.

Con il pretesto di mettere al sicuro il papato, i Savoia annettono al proprio dominio la maggior parte dei territori fino ad allora sotto il controllo del Papa. Al capo religioso viene lasciato solamente il Lazio.

L’unica vera battaglia combattuta da Garibaldi in meridione si svolge a Volturno, luogo scelto dai borbonici per mettere in campo le proprie truppe. Il conflitto si trasforma rapidamente in una serie di rapide schermaglie che vede ancora una volta vittoriosi i garibaldini nonostante la loro netta inferiorità numerica. Cavour aveva ordinato alle troppe dei Savoia di astenersi dalla battaglia di Volturno ma furono numerose le divisioni che decisero di non ascoltare gli ordini e combatterono spalla a spalla con le camicie rosse di Garibaldi.

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