L’impero Inca, contemporaneo dei vicini Maya e Aztechi, sorse nel XIII secolo e mantenne a lungo il controllo su parte del territorio sudamericano che oggi comprende Bolivia e Perù.
La nascita dell’impero Inca
Le tribù native delle regioni costiere del Perù iniziarono lentamente a sfruttare le risorse del territorio coltivando la terra e sfruttando gli ampi pascoli. Nacquero così le prime piccole città sparse lungo i larghi fiumi navigabili della zona che nel tempo si spinsero fino alla base della catena montuosa della Ande.
La forza degli Inca fu quella di trasformare il duro e impervio territorio alpino in un paradiso abitabile e coltivabile modificando a piacimento le pareti rocciose, cambiando il corso dei ruscelli e costruendo terrapieni per l’agricoltura.
L’ingegnosità degli Inca li spinse ad espandersi rapidamente e costruire un vero impero dominato dalla capitale Cuzco, popolosa città ricca di meraviglie architettoniche.
Unione sociale
Una delle ragioni per cui l’impero Inca riuscì a crescere rimanendo unità sta nel senso di appartenenza e aiuto reciproco presente nella popolazione: nonostante tutte le città fossero più o meno indipendenti, tutti i cittadini dell’impero erano pronti ad aiutarsi tra loro e cooperare onestamente con gli altri villaggi sia a livello economico che per la costruzione di strade, edifici governativi e per il bene comune.
Nella cultura Inca non esisteva la proprietà privata e non era diffuso l’uso di monete. I terreni coltivabili venivano distribuiti equamente in base al lavoro svolto e alla proprio produttività.
Quasi tutta l’economia Inca si basava ancora sul baratto e sullo scambio di forza lavoro.
Info sull'autore